Disillusione

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La copertina di tela rossa si sollevò e piano piano ne venne fuori una testolina bionda che guardò a destra e a sinistra. Rassicurata dal silenzio, fece scivolare fuori dalle pagine anche le gambe e le braccia. In breve, si ritrovò in piedi sullo scaffale più alto della libreria, dove da anni giaceva il libro impolverato che l’aveva ospitata.

Con cautela, mosse le ali e provò a svolazzare. Vide con soddisfazione che ci riusciva ancora. Una fioca luce azzurra, che proveniva da uno schermo, illuminava la stanza facendola assomigliare a un acquario.

Sì, era sempre la stessa di qualche anno fa, con i mobili chiari e le tendine con i volants. Le decine di peluches erano sempre ammonticchiati sulla poltroncina, il letto era ancora quello da principessa, ma c’era qualcosa di diverso.

C’era un disordine indescrivibile, i vestiti erano ammucchiati per terra, un paio di jeans strappati giaceva abbandonato su una seggiola.

Lei dormiva raggomitolata nel letto con una cuffia sulle orecchie. Sul comodino, un portacenere con i resti di una sigaretta.

La guardò con tristezza mista a rimprovero, non l’aveva più cercata, eppure erano state tanto amiche. Bastava che aprisse il libro dalla copertina rossa con le scritte in oro e lei, la fata, saltava fuori facendole vivere delle favole stupende.

Basta, inutile amareggiarsi, lo vedeva bene che tutto era finito, che i tempi erano cambiati e che la sua amica non era più la stessa.

Svolazzando, si avvicinò alla finestra socchiusa, uscì cautamente nella quieta e tiepida notte. Aprì le ali e si lanciò nel vuoto. Riprese immediatamente quota e sparì nell’oscurità in direzione della luna.

Clio